Christian Raimo apre l’assemblea annunciando un ritardo dell’assessore dovuto a impegni istituzionali, sarà presente in una mezz’ora circa. Nel frattempo fa un riepilogo dei punti salienti degli incontri già svolti e degli aspetti organizzativi per la manifestazione del 6 ottobre.
Successivamente interviene il presidente Giovanni Caudo per aggiornarci su quanto è stato fatto dall’ultimo incontro:
- La raccolta delle schede ha superato le 200 unità ed è ancora in atto.
- Ha incontrato il commissario di zona per discutere dell’autorizzazione e fare un sopralluogo. Insieme hanno definito un programma che poi il commissario sottoporrà al questore e se approvato in via ufficiosa, sarà poi richiesto formalmente dal III mun. Il punto di ritrovo sarà il piazzale della motorizzazione dove potranno parcheggiare le macchine e da lì partirà un corteo che percorrera 500-600 mt fino ad arrivare davanti al TMB salario. Il percorso sarà completamente transennato tramite restringimento della carreggiata di via Salaria. Sarà necessario organizzare i punti critici come le fermate bus e gli svincoli, ci stanno lavorando. L’orario deve essere stabilito tenendo conto della necessità di avvalersi della luce del giorno.
- Il 28 settembre alle 7:00 ci sarà una troupe del TGR Lazio davanti il TMB per una intervista con Caudo e tutti quelli che vorranno partecipare. E’ stata invitata anche l’assessora Montanari che però non sarà presente, manderà un video.
- Il 26 settembre incontrerà i parroci delle chiese della prefettura per ascoltare e coinvolgere anche la comunità cattolica.
- Ha incontrato il sindacato USB dell’AMA che ha confermato l’adesione alla manifestazione. L’USB l’1 ottobre farà un presidio di protesta per la carenza di personale, rinnovo contratti e una lettera di richiamo ad un collega la sera che sono andate la sindaca insieme all’assessora.
Alle 17:40 arriva Valeriani. Dice che bisogna innanzitutto fare chiarezza sui ruoli e le competenze. La Regione ha il compito di fare il piano dei rifiuti regionale. Sostiene che lo stanno facendo, va completato. Il comune ha il compito di valutare le esigenze in termini di impianti necessari a trattare la specifica quantità e tipologia di rifiuti e deve definire i luoghi idonei dove gli impianti devono essere costruiti (o adeguati ecc). Poi la Regione deve impegnarsi nella loro costruzione. Finora si è preferito fare impianti di “convenienza” basandosi su principi diversi rispetto ad un corretto e moderno approccio al tema ciclo dei rifiuti. Dopo la chiusura di Malagrotta è mancato un salto di qualità, un cambio di rotta. Da cui decisioni che ha lui stesso definite vergognose di approvare prima ed estendere poi l’utilizzo del TMB salario, facendolo di fatto diventare una nuova Malagrotta, con rifiuti in stoccaggio per tempi e in luoghi assolutamente inadeguati.
Secondo lui c’è qui una grave inadempienza del comune e città metropolitana che deve indicare come intende affrontare il problema. Sostiene che non può esistere una soluzione se non si incrementa la quantità di differenziata. Se c’è tutta questa indifferenziata non si può fare a meno di impianti che la trattano. Il piano industriale di AMA parlava di obiettivi di raggiungimento di differenziata con quote in effetti mai ottenute. Di conseguenza, la promessa contenuta nel piano industriale di chiudere il TMB sembra irrealistica.
Prima di andar via, promette di rispondere in un secondo momento alle domande dell’Osservatorio.