Adriano Travaglia: ha distribuito un documento riassuntivo degli eventi e iniziative di lotta attuate nel 2011 e 2012 dal Comitato Spontaneo Villa Spada, un file che veniva mandato ai giornalisti nel primo periodo di lotta. Nel documento si evidenzia che le forze politiche che si sono avvicendate negli anni hanno sempre promesso la chiusura dell’impianto ma non hanno mai mantenuto la promessa. Travaglia, inoltre, sottolinea che lo strumento Whatsapp è utile per organizzarsi e darsi gli appuntamenti, ma va usato con cautela e che dobbiamo fare tutti uno sforzo per rimanere uniti.
Simonetta Anaclerio: spiega com’è andata alla regione il 19-11-18, durante il Consiglio Regionale straordinario sui rifiuti riguardo alla polemica sulla maglietta dell’osservatorio indossata in aula da Roberta Angelilli. Difende la posizione di chi era lì, sotto la pressione dei giornalisti e soprattutto dei vigilanti che li volevano obbligare a togliere le magliette. Quando la deputata Angelilli ha indossato la maglietta in aula per difenderli, loro hanno apprezzato il gesto, senza avere la percezione che potesse essere una strumentalizzazione.
Caudo e Raimo: data l’importanza del documento, prima di discutere dell’OdG, ci illustrano la relazione dell’ARPA, firmata dal dirigente Marco Rizzuto, presentata il 16-11-18 alla conferenza dei servizi e di cui sono entrati in possesso ieri. Segue un breve riassunto delle informazioni principali. Per maggiori dettagli si rimanda al documento originale o al documento di sintesi, pubblicati nella sezione “Documenti”
La documentazione richiesta ad AMA necessaria al rinnovo dell’AIA, non è ancora stata presentata.
I controlli compiuti da ARPA hanno evidenziato numerose e gravi irregolarità: in generale, la relazione tecnica prodotta da AMA presenta dati sommari, imprecisi e incompleti. In particolare, i codici identificativi delle frazioni prodotte nell’impianto in seguito al trattamento dei rifiuti, non corrispondono a quanto riscontrato dai controlli dell’ARPA. La FOS (Frazione Organica Stabilizzata) presenta un indice respirometrico più di 4 volte maggiore al limite consentito (4200 contro 1000), il che significa che non è stata sufficientemente stabilizzata e dunque presenta elevati livelli di putrescibilità. Di conseguenza, anche il CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti) risulta “inquinato” da materiale putrescente che non viene adeguatamente separato dalla frazione secca.
L’elevato contenuto di materiale putrescente in tutte le frazioni è causa di intense emissioni odorigene.
Anche lo stoccaggio presenta irregolarità, con accumuli che vanno oltre le quantità consentite e che non permettono lo smaltimento delle porzioni più sommerse, causandone un’eccessiva degradazione e ulteriori emissioni odorigene. L’eccessivo accumulo di rifiuti causa anche l’impossibilità di procedere alle normali attività di pulizia e igienizzazione. I camion a volte non hanno la possibilità di scaricare il contenuto e rimangono pieni, in fila all’esterno dell’impianto, come se fossero una discarica su gomma. Non c’è separazione delle aree adibite all’accumulo delle frazioni prodotte, né dello stoccaggio. Spesso si lavora con i portelloni aperti.
Nella lavorazione del CDR la quantità di scarto prodotta supera quella del CDR stesso. Sommando questa parte, con quelle non correttamente prodotte e che quindi non possono essere classificate e smaltite come FOS e CDR, si arriva ad un 73% di rifiuti che escono dall’impianto rimanendo indifferenziati, di fatto funzionando più come una discarica che un TMB.
Gran parte di queste irregolarità erano già state riscontrate e segnalate da ARPA nei controlli effettuati nel 2016 e 2017.
In conclusione non sono rispettati né i parametri qualitativi, né quelli qualitativi. Di queste criticità non c’è alcuna traccia nella relazione tecnica fornita da AMA. Le soluzioni proposte dall’azienda non sono adeguate, anzi risultano peggiorative poiché prevedono l’estensione dell’area di stoccaggio, ma senza averne i requisiti necessari.
Pertanto, l’ARPA esprime un parere negativo alla prosecuzione dell’attività con queste modalità e stabilisce che AMA debba trovare al più presto le soluzioni tecnologiche e gestionali per risolvere queste criticità e che debba diminuire la quantità di rifiuti in entrata.
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Riprende la discussione in assemblea e si chiede a quanti erano presenti alla conferenza dei servizi quale fosse stata la reazione delle istituzioni presenti alla spiegazione dei contenuti della relazione da parte dell’Ing. Tosini, dirigente dell’Area Ciclo Integrato dei Rifiuti della Regione Lazio.
Maria Teresa Maccarrone: racconta di aver chiesto all’ing Tosini, di non chiudere la conferenza dei servizi e di non rinnovare l’AIA prima dell’adeguamento dell’impianto stesso alle richieste di ARPA. La risposta della Tosini è stata che la chiusura della conferenza dei servizi avrebbe permesso ad AMA di regolarizzare l’impianto in circa 6 mesi/ 1 anno.
Christian Raimo: sollecita la convocazione di una conferenza stampa per rendere pubblica la relazione dell’ARPA, unitamente all’esito del monitoraggio e la relazione dei vari incontri che sono avvenuti in Comune e Regione. Sostiene che le varie azioni dei prossimi giorni dovranno essere indirizzate all’Ing. Tosini.
Giovanni Caudo: concorda che è necessario diffondere la relazione ARPA ai giornali, ai sindacati, organizzando un’assemblea pubblica, sottolineando che Tosini non può ignorare questa emergenza e decidere da sola, senza ascoltare i cittadini. Convocherà la conferenza stampa per domani primo pomeriggio in Campidoglio (anche all’esterno se necessario). Inoltre, chiederà formalmente a Tosini di essere ricevuto come presidente del III municipio.
Dice anche che la dott.ssa Mazzocchi (ASL) cui ha chiesto di fare l’indagine epidemiologica, vorrebbe i dati del monitoraggio per fare la geolocalizzazione, unendo anche i dati dei medici e dei farmacisti.
Alvise di ASTRA: sottolinea l’importanza di avere un evento organizzato (ad esempio una manifestazione, ma non solo) da diffondere nei vari luoghi, assemblea, presidio, unitamente alle altre informazioni, per coinvolgere e canalizzare di più l’attenzione della gente.
Dal punto di vista operativo ci viene chiesto di preparare una sintesi del documento dell’ARPA, con i dati fondamentali e delle slides utilizzabili per la diffusione in assemblea. Si viene quindi a costituire un Gruppo organizzativo che curerà la produzione delle slides, un nuovo volantino e l’assemblea pubblica. Raimo dice che vorrebbe alzare il livello mediatico coinvolgendo la stampa estera e personaggi noti in Italia. L’idea di Simonetta che suggerisce Mario Tozzi, piace molto a tutti, Raimo proverà a contattarlo e ad organizzare l’evento nell’ambito di “Grande come una Città”.