La riunione si apre alle ore 19.15.
Il presidente Caudo indica tre punti essenziali sui quali è necessario muoversi:
1) nell’immediato sul sito inquinato è necessario fare una lettera al Sindaco, all’assessore Montanari e p.c. all’AMA, chiedendo cosa succede, ora, sul TMB: come si gestisce nell’immediato l’emergenza; come si procede alla bonifica del sito (non si sa chi entra e chi esce e i compattatori sono sul piazzale); come si arriverà ad individuare la nuova destinazione;
2) fare insieme un ragionamento su cosa dovrebbe diventare il sito del TMB;
3) natura dell’Osservatorio.
Per quanto riguarda il primo punto; bisogna pretendere un incontro e presidiare il sito per evitare che l’Amministrazione Capitolina e l’AMA si rimangino la chiusura definitiva e totale dell’impianto. Nel frattempo, la sindaca non dice nulla circa la contaminazione.
Sempre, per quanto riguarda la bonifica del sito, si potrebbe costituire un gruppo, anche con esperti internazionali, per seguire ed aver certezza della Bonifica delle aree.
Per il secondo punto: si deve partire dalla considerazione che il TMB, in tutti questi anni, ha inciso sui cittadini, soprattutto quelli di Villa Spada e Fidene, che devono, per queste ragione, essere risarciti moralmente. Ogni decisione, dovrebbe cioè seguire un criterio risarcitorio nei confronti di questi cittadini, ad esempio mettendoli nella condizione di farli arrivare fino al Tevere.
Bisogna rilanciare l’asse della Salaria. Altro esempio: lì c’è, ancora oggi attivo, un importantissimo polo aerospaziale che produce microsatelliti, ma di cui quasi nessuno è a conoscenza; sarebbe interessante se fosse valorizzato.
Per il terzo punto, l’Osservatorio lavorerà per dettare l’agenda e definire gli obiettivi.
Si ricordano, comunque, alcuni appuntamenti già fissati: l’assemblea del 19 dicembre al nomentano per il momento non si fa ma è confermata la Commissione Trasparenza del 18 in Municipio.
Christian Raimo propone di creare un gruppo per formulare un documento, costituito da un elenco di questioni, da poter tenere aggiornato costantemente. Troppe sono, infatti, le questioni da richiedere e da chiarire, molte delle quali già citate: la chiusura di tutte le aree; la bonifica, inclusi i fusti con acidi e agenti chimici; lo smantellamento; la questione della TARI (che come in diversi ricordano era già previsto aumentasse); la ricollocazione dei lavoratori; la sicurezza futura dell’impianto; ecc. Un’altra considerazione riguarda il futuro ruolo dell’Osservatorio a cui va riconosciuta la capacità di informarsi, lavorare sull’obiettivo, di aver costruito competenze che potrebbero essere riversate in un movimento ambientalista locale, attento a tutto ciò che riguardi la tematica.
Giorgio Lourier sottolinea come si stia aspettando ancora dall’amministrazione capitolina indicazioni, anche precauzionali, in relazione al post incendio. Ad esempio, bisognerebbe procedere all’indennizzo degli orticoltori compresi nell’area interessata in modo da scongiurare che le verdure coltivate finiscano nei mercati rionali. Dopo di che: i bambini possono uscire nei giardini? Possiamo portare fuori i cani? Possiamo usare l’acqua di casa? Ecc. Quanto alla nuova destinazione del sito TMB, lui vedrebbe bene la creazione di un Polo Didattico sull’ambiente.
Tina Petitto, Daniele Poggiani e Maria Teresa Maccarrone esprimono in vari modi la preoccupazione che il sito non venga del tutto chiuso, non bisogna lasciare spazio alla possibilità che rimanga a disposizione per la trasferenza.
In questo senso, Tina ritiene che l’Osservatorio debba continuare ad esistere almeno fino all’atto formale di definitiva chiusura dell’impianto e, comunque, ci sono alcuni atti amministrativi che ancora rimangono sospesi come la Conferenza dei servizi, ancora di fatto aperta.
Maria Teresa aggiunge che è necessario porre attenzione alla comunicazione, per non lasciare adito ad ambiguità circa l’indisponibilità da parte dell’Osservatorio a ripensare il TMB per attività associate al trattamento rifiuti: bisogna stare attenti a qualunque forma di apertura, perché potrebbe essere la porta per una riedizione sotto altra veste dell’impianto. Lei si pronuncia, fin da ora, nettamente contraria a qualunque soluzione preveda la lavorazione di rifiuti, di qualunque natura. Propone, infine, che venga aggiunto un articolo al regolamento dell’Osservatorio per prolungare la propria esistenza dello stesso fino alla definitiva riconversione dell’impianto.
Viene valutata l’opportunità di costituirsi come parte civile da parte del Municipio e dell’Osservatorio nel processo che seguirà all’incidente all’impianto.
Per questo bisogna sentire assolutamente l’avvocato Pietro Colarieti.
Marco Cerro propone di mettere tra i destinatari della lettera e del documento anche la regione, ricordando, assieme, a Claudia Ricci, come alle nostre domande non sia stata ancora data alcuna risposta da parte della Regione. Marco sottolinea anche che ci sono due importanti momenti a breve, da presidiare: il piano rifiuti regionali e il piano AMA.
Nel frattempo, è opinione unanime, la necessità di non abbassare la guardia, di continuare a vigilare su quanto accade dentro e sul TMB e di essere pronti a riproporre immediatamente eventuali presidi, qualora le circostanze lo dovessero richiedere.
Ulteriori comunicazioni sono rimandate a dopo le feste, salvo urgenze e novità di rilievo.