Roma, Caudo (Pres. III Municipio): dopo incendio situazione TMB SALARIA peggiorata

ROMA, CAUDO (PRES. III MUNICIPIO): DOPO INCENDIO SITUAZIONE TMB SALARIA PEGGIORATA

Roma, 3 gen. (LaPresse) – Giovanni Caudo, presidente del III Municipio di Roma, è intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione ‘Cosa succede in città’ condotta da Emanuela Valente, sulla questione del Tmb Salaria a poco meno di un mese dal rogo che ha investito una parte dell’impianto di trattamento meccanico biologico. Gli abitanti dei quartiere lamentano la mancanza di risposte da parte del Campidoglio, denunciano il continuo via vai dei mezzi Ama, chiedono la chiusura ufficiale del Tmb e la bonifica della zona.
“Dopo l’incendio la situazione del Tmb Salaria è peggiorata. Duemila tonnellate di rifiuti sono all’aria aperta, nel centro della città c’è di fatto una discarica. Dopo l’incendio ho inviato una lettera alla sindaca Raggi per chiedere un atto formale che ufficialmente chiuda l’impianto. Ad oggi non ho avuto nessuna risposta. Sono solidale con gli abitanti della Valle Galeria. Il via vai dei mezzi Ama all’interno del Tmb? Monitoriamo e prendiamo le targhe, se venissero scaricati i rifiuti all’interno scatterebbero denunce penali da parte nostra”, spiega Caudo.

RIFIUTI. TMB SALARIO, CAUDO: ORMAI E’ DISCARICA, RAGGI CHIUDA IMPIANTO
“DUEMILA TONNELLATE MONNEZZA ALL’ARIA APERTA” (DIRE) Roma, 3 gen. – “Dopo l’incendio la situazione del Tmb Salaria e’ peggiorata. Duemila tonnellate di rifiuti sono all’aria aperta, nel centro della citta’ c’e’ di fatto una discarica. Dopo l’incendio ho inviato una lettera alla Sindaca Raggi per chiedere un atto formale che ufficialmente chiuda l’impianto. Ad oggi non ho avuto nessuna risposta. Sono solidale con gli abitanti della Valle Galeria. Il via vai dei mezzi Ama all’interno del Tmb? Monitoriamo e prendiamo le targhe, se venissero scaricati i rifiuti all’interno scatterebbero denunce penali da parte nostra”. Giovanni Caudo, presidente del III Municipio di Roma, e’ intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in citta’” condotta da Emanuela Valente, sulla questione del Tmb Salaria a poco meno di un mese dal rogo che ha investito una parte dell’impianto di trattamento meccanico biologico. Gli abitanti dei quartiere lamentano la mancanza di risposte da parte del Campidoglio, denunciano il continuo via vai dei mezzi Ama, chiedono la chiusura ufficiale del Tmb e la bonifica della zona. “Dopo l’incendio la situazione e’ peggiorata. Ci sono duemila tonnellate di rifiuti, rifiuti che erano all’interno dell’impianto prima dell’incendio. Mille sono nella fossa e altri mille sono stati sparsi intorno per poterli spegnere, a distanza di quasi un mese non e’ cambiato nulla. Queste duemila tonnellate sono all’aria aperta, puzzano, quindi di fatto c’e’ una discarica. E poi c’e’ la quota dell’organico stabilizzato che e’ all’interno dell’impianto. Tutto questo nella totale assenza del Campidoglio sulla vicenda che non riguarda solo il nostro Municipio ma tutta la citta’ perche’ duemila tonnellate di rifiuti, una discarica a cielo aperto, in un’area urbana rappresenta un problema di Roma. E’ passato sotto tono ma non dimentichiamoci che l’11 dicembre scorso una nube tossica ha invaso la capitale d’Italia. E’ una vicenda che dimostra che la situazione e’ stata gestita male, a ottobre scorso avevamo chiesto l’istituzione di un’unita’ di crisi per la progressiva chiusura dell’impianto, richiesta che non ha avuto risposta. Ora ci troviamo a gestire un’emergenza, gestire e’ una parola che puo’ essere attribuita piu’ ai cittadini e al Municipio non di certo al Campidoglio”.

RIFIUTI. TMB SALARIO, CAUDO: ORMAI E’ DISCARICA, RAGGI CHIUDA IMPIANTO -2-(DIRE) Roma, 3 gen. – Secondo Caudo “Il Tmb lo deve chiudere la sindaca non con un comunicato stampa ma facendo un atto di indirizzo in Giunta con il quale chiede all’Ama di dismettere quell’impianto. Io, pochi giorni dopo l’incendio del Tmb, ho mandato una lettera alla Sindaca Raggi nella quale chiedevo espressamente questo atto formale per dare seguito alle parole. Ad oggi non ho avuto nessuna risposta. Mi dispiace che si vada come al solito alla ricerca degli alibi e non si facciano gli atti conseguenti, lo riscontriamo in molti aspetti di questa amministrazione, all’annuncio non segue poi un atto concreto”. Sul sito di Ponte Malnome, nella Valle Galeria, scelto dal Campidoglio per la trasferenza di 300 tonnellate al giorno di rifiuti. “Sono solidale con gli abitanti di Valle Galeria perche’ come al solito a seconda di dove e del tuo interlocutore cerchi di scaricare le colpe, una volta sulla procura, una volta sull’incendio, di fatto non c’e’ una strategia di rifiuti a Roma ormai da due anni e mezzo”. Sul via vai dei mezzi dell’Ama dal Tmb Salario. “Noi abbiamo gli occhi aperti, monitoriamo e prendiamo le targhe di chi entra e esce. A una mia richiesta fatta all’Ama mi e’ stato risposto che viene utilizzata solo l’area del parcheggio perche’ non e’ sottoposta a sequestro come deposito per i mezzi per il cambio turno dei dipendenti. Noi crediamo, fino a prova contraria, a quello che ci e’ stato detto ma visto che di bugie in passato ne sono state dette tante stiamo con gli occhi aperti. Se dovessimo avere la prova il Tmb viene utilizzato per scaricare i rifiuti allora scatterebbe subito la denuncia penale”.

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Rifiuti: SOS municipio, rischio bomba ecologica al Tmb Salario. Caudo,”area non divieti deposito immondizia a cielo aperto” 

(Fotografia di Maurizio Zampetti)

 

Rifiuti:SOS municipio,rischio bomba ecologica al Tmb Salario. Caudo,”area non divieti deposito immondizia a cielo aperto” 

(ANSA) – ROMA, 20 DIC – Il presidente del III municipio di Roma Giovanni Caudo lancia un sos rifiuti nell’area dove andato a fuoco l’impianto Tmb Salario. “Preoccupa lo stato di degrado ambientale dell’area dove oggi sono sparsi almeno 2 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati che sono in putrefazione ed emettono odori nauseabondi – dichiara il minisindaco -. In più ci sono diverse tonnellate di FOS, il compost, non interessato dal fuoco ma chiuso in un capannone che, per non essere più alimentato dall’energia elettrica, subisce anche questo alterazioni dallo stato di abbandono. Lunedì scorso ho scritto alla sindaca e alle autorità competenti per segnalare la preoccupazione mia e della cittadinanza che quell’area a seguito del rogo si trasformi in deposito di rifiuti a cielo aperto”.

“Una prospettiva che mi auguro tutti vogliano scongiurare, sarebbe una beffa per i cittadini dei quartieri che dopo anni di molestie odorigene ora si ritroverebbero una sorta di discarica dietro casa. Mi auguro che invece ci si unisca tutti per la messa in sicurezza immediata e la bonifica di quell’area che dopo anni in cui ha scaricato le sue molestie sugli abitanti possa essere occasione di un risarcimento alla qualità della vita degli abitanti dei quartieri limitrofi – prosegue -. Se il Tmb spento e non ci possono essere in corso lavorazioni o trattamento di rifiuti, i camion in entrata nel piazzale usano il parcheggio e fanno il cambio turno ma non conferiscono rifiuti, resta la minaccia ancora più grave di quando lavorava: diventare una bomba ecologica a pochi metri dalle case con tonnellate di rifiuti lasciati a marcire”. (ANSA).

Rifiuti:municipio, ok dati Arpa-Asl dopo rogo impianto Roma

(ANSA) – ROMA, 20 DIC – “Tranquillizzanti sono i dati del monitoraggio dell’area. L’Arpa ha illustrato l’andamento delle rilevazioni sulle presenze di sostanze nell’aria svolto ogni 24 ore dal giorno del rogo. I dati, anche quelli dei rilevatori più prossimi, come quello di piazza Minucciano, segnalano un rientro dei valori in alcuni casi anche sotto soglia. La ASL conferma le prescrizioni di routine in questi casi (non esporre all’aria aperta i bambini, no fare attivit fisica all’aperto), ma conferma che anche dal monitoraggio della filiera del cibo i dati sono rassicuranti”. 
Lo dichiara il presidente del municipio III di Roma Giovanni Caudo in merito al rogo del Tmb Salario.(ANSA).

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Verbale 15 dicembre

La riunione si apre alle ore 19.15.
Il presidente Caudo indica tre punti essenziali sui quali è necessario muoversi:

1) nell’immediato sul sito inquinato  è necessario fare una lettera al Sindaco, all’assessore Montanari e p.c. all’AMA, chiedendo cosa succede, ora, sul TMB: come si gestisce nell’immediato l’emergenza; come si procede alla bonifica del sito (non si sa chi entra e chi esce e i compattatori sono sul piazzale); come si arriverà ad individuare la nuova destinazione;
2) fare insieme un ragionamento su cosa dovrebbe diventare il sito del TMB;
3) natura dell’Osservatorio.

Per quanto riguarda il primo punto; bisogna pretendere un incontro e presidiare il sito per evitare che l’Amministrazione Capitolina e l’AMA si rimangino la chiusura definitiva e totale dell’impianto. Nel frattempo, la sindaca non dice nulla circa la contaminazione.
Sempre, per quanto riguarda la bonifica del sito, si potrebbe costituire un gruppo, anche con esperti internazionali, per seguire ed aver certezza della Bonifica delle aree.
Per il secondo punto: si deve partire dalla considerazione che il TMB, in tutti questi anni, ha inciso sui cittadini, soprattutto quelli di Villa Spada e Fidene, che devono, per queste ragione, essere risarciti moralmente. Ogni decisione, dovrebbe cioè seguire un criterio risarcitorio nei confronti di questi cittadini, ad esempio mettendoli nella condizione di farli arrivare fino al Tevere.
Bisogna rilanciare l’asse della Salaria. Altro esempio: lì c’è, ancora oggi attivo, un importantissimo polo aerospaziale che produce microsatelliti, ma di cui quasi nessuno è a conoscenza; sarebbe interessante se fosse valorizzato.
Per il terzo punto,  l’Osservatorio lavorerà per dettare l’agenda e definire gli obiettivi.

Si ricordano, comunque, alcuni appuntamenti già fissati: l’assemblea  del 19 dicembre al nomentano per il momento non si fa ma è confermata la Commissione Trasparenza del 18 in Municipio.

Christian Raimo propone di creare un gruppo per formulare un documento, costituito da un elenco di questioni, da poter tenere aggiornato costantemente. Troppe sono, infatti, le questioni da richiedere e da chiarire, molte delle quali già citate: la chiusura di tutte le aree; la bonifica, inclusi i fusti con acidi e agenti chimici; lo smantellamento; la questione della TARI (che come in diversi ricordano era già previsto aumentasse); la ricollocazione dei lavoratori; la sicurezza futura dell’impianto; ecc. Un’altra considerazione riguarda il futuro ruolo dell’Osservatorio a cui va riconosciuta la capacità di informarsi, lavorare sull’obiettivo, di aver costruito competenze che potrebbero essere riversate in un movimento ambientalista locale, attento a tutto ciò che riguardi la tematica.  

Giorgio Lourier sottolinea come si stia aspettando ancora dall’amministrazione capitolina indicazioni, anche precauzionali, in relazione al post incendio. Ad esempio, bisognerebbe procedere all’indennizzo degli orticoltori compresi nell’area interessata in modo da scongiurare che le verdure coltivate finiscano nei mercati rionali. Dopo di che: i bambini possono uscire nei giardini? Possiamo portare fuori i cani? Possiamo usare l’acqua di casa? Ecc. Quanto alla nuova destinazione del sito TMB, lui vedrebbe bene la creazione di un Polo Didattico sull’ambiente.
Tina Petitto, Daniele Poggiani e Maria Teresa Maccarrone esprimono in vari modi la preoccupazione che il sito non venga del tutto chiuso, non bisogna lasciare spazio alla possibilità che rimanga a disposizione per la trasferenza.  
In questo senso, Tina ritiene che l’Osservatorio debba continuare ad esistere almeno fino all’atto formale di definitiva chiusura dell’impianto e, comunque, ci sono alcuni atti amministrativi che ancora rimangono sospesi come la Conferenza dei servizi, ancora di fatto aperta.

Maria Teresa aggiunge che è necessario porre attenzione alla comunicazione, per non lasciare adito ad ambiguità circa l’indisponibilità da parte dell’Osservatorio a ripensare il TMB per attività associate al trattamento rifiuti: bisogna stare attenti a qualunque forma di apertura, perché potrebbe essere la porta per una riedizione sotto altra veste dell’impianto. Lei si pronuncia, fin da ora, nettamente contraria a qualunque soluzione preveda la lavorazione di rifiuti, di qualunque natura. Propone, infine, che venga aggiunto un articolo al regolamento dell’Osservatorio per prolungare la propria esistenza dello stesso fino alla definitiva riconversione dell’impianto.

Viene valutata l’opportunità  di costituirsi come parte civile da parte del Municipio e dell’Osservatorio nel processo che seguirà all’incidente all’impianto.
Per questo bisogna sentire  assolutamente l’avvocato Pietro Colarieti. 

Marco Cerro propone di mettere tra i destinatari della lettera e del documento anche la regione, ricordando, assieme, a Claudia Ricci, come alle nostre domande non sia stata ancora data alcuna risposta da parte della Regione. Marco sottolinea anche che ci sono due importanti momenti a breve, da presidiare: il piano rifiuti regionali e il piano AMA.

Nel frattempo, è opinione unanime, la necessità di non abbassare la guardia, di continuare a vigilare su quanto accade dentro e sul TMB e di essere pronti a riproporre immediatamente eventuali presidi, qualora le circostanze lo dovessero richiedere.

Ulteriori comunicazioni sono rimandate a dopo le feste, salvo urgenze e novità di rilievo.

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Verbale 10 dicembre

Ordine del giorno:

info point, convocazione assemblea pubblica,  sit in del 29 novembre in Piazza Montecitorio e contatti con commissioni Camere/Senato.

La riunione si apre alle 19.20.

Christian Raimo che  il lavoro di raccolta delle testimonianze svolto il giorno  9/12, presso il Municipio e alla festa del Comitato di Quartiere Cervialto, organizzata in Piazza Gallani ha permesso l’acquisizione di circa 50 dichiarazioni (scritte e/o video).

Le dichiarazioni rilasciate saranno, innanzitutto, oggetto di trasmissione al Pm Villani che sta indagando sul TMB, in secondo luogo potranno essere diffuse, senza dati sensibili, a Change.org che sta invece seguendo la petizione.

Viene messo a verbale che il gruppo operativo dedicato in particolare all’organizzazione dell’info point, è composto da: Adriano Travaglia, Marcello Luca, Marco Cerro, Stefania Pandolfi, Valentina Petitto, *

Il presidente Giovanni Caudo aggiorna i presenti sull’incontro avuto con l’Assessore D’Amato alla Sanità della Regione ed il Dipartimento della Salute. Con loro si è cercato di capire cosa fare delle informazioni relative ai dati che giungono o che possono arrivare attraverso i medici. Si è parlato quindi di una georeferenziazione dei dati e delle informazioni che va ad integrare il lavoro del monitoraggio avviato ad agosto.

Marcello Luca prende la parola per offrire un breve quadro del lavoro di organizzazione dell’info point, pensato, per una primo test, presso la stazione metro di Conca D’Oro e, successivamente, presso Menenio Agrippa – luogo particolarmente indicato nelle ore mattutine  per la vicinanza con il mercato. Si comincerà da martedì 11/12. Per i materiali ci si avvarrà dei volantini in b/n già stampati, delle cartoline, della relazione ARPA nella versione integrale e ridotta, delle magliette No TMB e, se si riesce, di manifesti utili all’allestimento del punto informativo.

Nel frattempo il gruppo di ASTRA girerà in altre aree con auto e megafono.

Nel periodo natalizio ci saranno diversi mercatini in tutto il Municipio, presso i quali il Presidente si recherà per l’inaugurazione: si tratta di luoghi adatti dove immaginare dei punti informativi.

Daniele Poggiani propone di scrivere una lettera di dissenso da rivolgere alla Regione in merito all’AIA. Segue un dibattito sull’argomento.

Si decide di dare mandato ad un gruppo incaricato di rivedere il testo della lettera partendo da una traccia impostata da Giovanni Caudo. Il gruppo è composto da: Adriano Travaglia, Daniele Poggiani, Christian Raimo, Salvatore Cangialosi e Salvatore Cusimano.

Alvise chiede parola per porre l’attenzione sulla data proposta per la prossima manifestazione, il 12 gennaio. Naturalmente la presenza dei presìdi sarà utile ad alimentare la partecipazione, ma sarebbe opportuno lavorare maggiormente sul piano comunicativo, soprattutto sui canali social. Propone, inoltre, di incrementare le risorse economiche disponibile organizzando iniziative di autofinanziamento: ASTRA è sempre disponibile per organizzare una cena sociale.

Viene allora messa ai voti la manifestazione del 12 gennaio che è approvata all’unanimità.

Stefania Pandolfi ricorda che si era parlato, in varie occasioni, di organizzare un’assemblea pubblica, nella quale far intervenire uno o più esperti sulla gestione dei rifiuti e degli impianti. L’appuntamento potrebbe essere proposto all’interno del Liceo Nomentano e potrebbe ricalcare lo schema di “Grande come una città”. Una data possibile sarebbe quella del 19 dicembre prossimo.

Francesca Amadori informa, invece, circa la disponibilità dell’on. Rossella Muroni a richiedere la sala di Montecitorio per organizzare una Conferenza stampa, in collaborazione con l’Osservatorio. Ogni deputato ha diritto a richiederla per un’ora; si può arrivare a due se a farne richiesta sono due deputati. L’obiettivo sarebbe lo stesso dell’Assemblea a cui ha fatto riferimento Stefania: chiamare un tecnico esperto autorevole che potesse commentare le azioni che dovrebbero far seguito ad un documento come quello dell’ARPA.

Il presidente Caudo ribatte che a livello nazionale la cosa più importante, ora, è ottenere le risoluzioni promesse dalle Commissioni contattate, a cui è stato consegnato il documento ARPA.

In chiusura di riunione vengono ricordati e riepilogati gli appuntamenti prossimi, tra cui la Commissione Trasparenza che si riunirà in Municipio il 18/12 dalle ore 11.30 alle 13.30, e durante la quale sarebbe importante fosse presente anche l’Osservatorio.

L’Osservatorio è riconvocato il 27/12 e/o il 7/1; dipenderà anche dalle verifiche fatte con la Questura circa l’ipotesi di data del 12 gennaio.

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Verbale 26 novembre

Odg: convocazione del tavolo TMB da parte dell’Assessora Montanari

L’assemblea inizia alle ore 19:15

Caudo: riferisce in merito alla conferenza stampa avvenuta il 23-11-18 al Campidoglio, che a suo avviso ha destato interesse anche a livello di parlamento e senato. Sostiene che si debba portare il tema TMB in commissione ambiente e ecomafia per sfruttare al massimo la relazione dell’ARPA. Servono a tal proposito contatti con parlamentari e componenti delle commissioni per chiedere un’interlocuzione, ad esempio organizzando un sit-in davanti al parlamento. Sarebbe la fase 2 dopo la conferenza stampa. Ha mandato la relazione alla senatrice Parente e la deputata Madia e chiede ai presenti altri contatti appartenenti ad altri partiti, cui inviarla. Riguardo alla sua dichiarazione della chiusura nel 2020, il concetto si basava sulla necessità di avviare da subito un processo che porti alla chiusura dell’impianto, la cui data potrebbe anche non essere definita rigidamente, ma a fronte di un percorso progressivo e chiaro.

Adriano Travaglia: spiega che il motivo della convocazione urgente è la necessità di decidere insieme se partecipare come Osservatorio all’incontro di domani con Montanari, mandando una delegazione a supporto di Caudo.

Caudo: legge la convocazione scritta in cui si si parla di un primo incontro (domani, 27-11-18 ore 11:30), per organizzare un tavolo tecnico per risolvere le criticità del TMB Salario, definirne i componenti e i loro ruoli. Sottolinea che la convocazione è stata inviata a lui come Presidente del III municipio, a rappresentanti del Comune, di Città Metropolitana e dell’AMA, ma non della Regione. Non è un incontro operativo ma solo preliminare. La sua idea è quella di partecipare da solo come presidente di municipio per vedere di che si tratta, senza prendere impegni e poi riferirci e decidere insieme come procedere. Ritiene che presentarsi direttamente come Osservatorio senza conoscere le loro intenzioni, possa essere deleterio e indebolirci.

Stefano Ricci: è contrario a questa posizione. Ritiene tardiva questa proposta di interlocuzione. Ora che abbiamo la relazione di ARPA siamo più forti e vogliamo le risposte che non ci hanno dato finora. Inoltre domani si voterà la sfiducia a Montanari, per cui rischiamo di accettare un dialogo di fatto inesistente.

Caudo: sostiene che non c’è molta differenza con ciò che propone lui. L’incontro di domani è ininfluente, la nostra arma la dobbiamo giocare puntando alla commissione ambiente e ecomafia.

Daniele Poggiani: chiede se con questa relazione di ARPA in effetti si possa ancora avere il rinnovo dell’AIA.

Caudo: nulla è escluso, visto quello che hanno potuto fare finora. Ma stavolta noi abbiamo questo documento in mano e dobbiamo usarlo per fare pressione su Tosini il più possibile.

Pietro: secondo lui è solo una strategia dell’assessora Montanari per prendere tempo e arrivare al rinnovo dell’AIA. Non a caso non è stata convocata la Regione. La partecipazione dell’Osservatorio è inutile visto che non hanno il potere di decidere nulla.

Simona Fioravanti: non parteciperebbe né a quel tavolo né ad eventuali commissioni ambiente dove non hanno mai preso in considerazione neanche i precedenti pareri negativi dell’ARPA. Non crede che Tosini si farebbe intimorire delle commissioni.

Caudo: ha fatto leggere la relazione a diversi tecnici autorevoli e tutti hanno ritenuto inammissibile una situazione del genere. Stavolta il documento è molto potente, dobbiamo sfruttarlo al massimo. Insiste sul sit-in alla Camera prima possibile, ad esempio giovedì pomeriggio, chiamando i giornalisti e preparando striscioni e cartelli.

Claudia: pur riconoscendo il contributo di Caudo e il valore di avere un’istituzione al fianco, ritiene che la conferenza stampa sia stata poco incisiva. Non è d’accordo sulla partecipazione al tavolo di domani, né come Osservatorio, né come municipio.

Giorgio Lourier: il discorso di Caudo sul pericolo di presentarsi come Osservatorio lo ha convinto. Riguardo la sfiducia nelle commissioni che hanno sempre disatteso le promesse fatte, risponde a Simona che ora è diverso perché c’è un’altissima attenzione dei media e abbiamo la relazione Arpa. Concorda sull’importanza di coinvolgere la commissione antimafia in quanto dalla relazione si evince che l’impianto da tempo sta lavorando nell’illegalità. Per lui la conferenza non è stata un flop, ma solo un passaggio, la cosa più importante è la mobilitazione, al di là dell’incontro di domani. Ha perplessità sull’organizzazione di un sit-in in così poco tempo.

Caudo: basta essere una cinquantina, si tratta solo di consegnare un documento nelle mani di qualche parlamentare. Rispondendo a Stefano, dice che la conferenza dei servizi chiude quando tutti hanno consegnato i documenti necessari, poi la Regione può decidere più o meno rapidamente, è a discrezione di Tosini.

Adriano: specifica che gran parte della documentazione mancante riguarda AMA, mentre il Comune e la Città Metropolitana hanno quasi completato.

Caudo: sollecita la definizione del sit-in di giovedì.

Raimo: vorrebbe prima votare per la questione iniziale. Secondo lui l’interlocuzione è importante ma c’è sempre il rischio di essere strumentalizzati, bisogna portarla a livello nazionale, approfittando della loro attuale debolezza. Troppe volte l’assessora ci ha preso in giro, si potrebbe risolvere tutto con la dichiarazione dell’istituzione del tavolo. Pur avendo già in mano la relazione dell’ARPA, non ci sono mai state reazioni adeguate: durante il precedente incontro Tosini aveva chiesto ad AMA di risolvere solo il problema della trasferenza, ma ora sappiamo che c’era molto di più; Muroni aveva chiesto interlocuzione con Vignaroli del M5S, che però ha minimizzato il problema. Se decidiamo di andare, dobbiamo fare un vero atto d’accusa, chiedendo espressamente una risposta ai “reati” evidenziati nella relazione.

Salvatore Cangialosi: condivide le riflessioni di Raimo, ma pensa che comunque l’Osservatorio dovrebbe partecipare con una delegazione. Non crede che ci rifiuterebbero perché sarebbe contrario ai principi di partecipazione del M5S. Sostiene che il potere politico della regione deve farsi valere sul potere amministrativo.

Antonella Bresin: chiede se siamo in possesso delle relazioni ARPA del 2016 e 2017 per denunciare ulteriormente l’indifferenza delle istituzioni, fino all’aggravamento attuale.

Caudo: insiste sull’urgenza di decidere per giovedì, l’incontro di domani non è rilevante, andrà lui come presidente del municipio, eventualmente insieme a Raimo, non deve necessariamente accettare quanto proposto, ne discuteremo in seguito. Ora bisogna contattare i giornalisti, Muroni, Angelilli, Scacchi di Legambiente, qualche componente di ecomafia, lavoratori dell’AMA (sono presenti rappresentanti di CISL e CGIL). Bisogna preparare un documento di sintesi redatto dall’Osservatorio da consegnare ai deputati contenente anche delle domande che evidenzino come il problema coinvolga tutto il ciclo dei rifiuti e non solo il TMB.

Raimo: propone di risolvere il primo punto facendo un comunicato prima dell’incontro, annunciando già le intenzioni di giovedì

Simona: suggerisce di fare il comunicato come Osservatorio, mentre l’incontro con Montanari come municipio.  

L’assemblea termina alle ore 20:40

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Lunedì 10 dicembre

Lunedì 10 dicembre alle ore 19 è convocata la riunione dell’Osservatorio municipale permanente sul TMB, presso l’aula Consiliare del III Municipio (piazza Sempione 15), con il seguente ordine del giorno: info point, convocazione assemblea pubblica,  sit in del 29 novembre in Piazza Montecitorio e contatti con commissioni Camere/Senato

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Verbale 22 novembre

Adriano Travaglia: ha distribuito un documento riassuntivo degli eventi e iniziative di lotta attuate nel 2011 e 2012 dal Comitato Spontaneo  Villa Spada, un file che veniva mandato ai giornalisti nel primo periodo di lotta. Nel documento si evidenzia che le forze politiche che si sono avvicendate negli anni hanno sempre promesso la chiusura dell’impianto ma non hanno mai mantenuto la promessa. Travaglia, inoltre,  sottolinea che lo strumento Whatsapp è utile per organizzarsi e darsi gli appuntamenti, ma va usato con cautela e che dobbiamo fare tutti uno sforzo per rimanere uniti.

Simonetta Anaclerio: spiega com’è andata alla regione il 19-11-18, durante il Consiglio Regionale straordinario sui rifiuti riguardo alla polemica sulla maglietta dell’osservatorio indossata in aula da Roberta Angelilli. Difende la posizione di chi era lì, sotto la pressione dei giornalisti e soprattutto dei vigilanti che li volevano obbligare a togliere le magliette. Quando la deputata Angelilli ha indossato la maglietta in aula per difenderli, loro hanno apprezzato il gesto, senza avere la percezione che potesse essere una strumentalizzazione.

Caudo e Raimo: data l’importanza del documento, prima di discutere dell’OdG, ci illustrano la relazione dell’ARPA, firmata dal dirigente Marco Rizzuto, presentata il 16-11-18 alla conferenza dei servizi e di cui sono entrati in possesso ieri. Segue un breve riassunto delle informazioni principali. Per maggiori dettagli si rimanda al documento originale o al documento di sintesi, pubblicati nella sezione “Documenti”

La documentazione richiesta ad AMA necessaria al rinnovo dell’AIA, non è ancora stata presentata.

I controlli compiuti da ARPA hanno evidenziato numerose e gravi irregolarità: in generale, la relazione tecnica prodotta da AMA presenta dati sommari, imprecisi e incompleti. In particolare, i codici identificativi delle frazioni prodotte nell’impianto in seguito al trattamento dei rifiuti, non corrispondono a quanto riscontrato dai controlli dell’ARPA. La FOS (Frazione Organica Stabilizzata) presenta un indice respirometrico più di 4 volte maggiore al limite consentito (4200 contro 1000), il che significa che non è stata sufficientemente stabilizzata e dunque presenta elevati livelli di putrescibilità. Di conseguenza, anche il CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti) risulta “inquinato” da materiale putrescente che non viene adeguatamente separato dalla frazione secca.

L’elevato contenuto di materiale putrescente in tutte le frazioni è causa di intense emissioni odorigene.

Anche lo stoccaggio presenta irregolarità, con accumuli che vanno oltre le quantità consentite e che non permettono lo smaltimento delle porzioni più sommerse, causandone un’eccessiva degradazione e ulteriori emissioni odorigene. L’eccessivo accumulo di rifiuti causa anche l’impossibilità di procedere alle normali attività di pulizia e igienizzazione. I camion a volte non hanno la possibilità di scaricare il contenuto e rimangono pieni, in fila all’esterno dell’impianto, come se fossero una discarica su gomma. Non c’è separazione delle aree adibite all’accumulo delle frazioni prodotte, né dello stoccaggio. Spesso si lavora con i portelloni aperti.

Nella lavorazione del CDR la quantità di scarto prodotta supera quella del CDR stesso. Sommando questa parte, con quelle non correttamente prodotte e che quindi non possono essere classificate e smaltite come FOS e CDR, si arriva ad un 73% di rifiuti che escono dall’impianto rimanendo indifferenziati, di fatto funzionando più come una discarica che un TMB.

Gran parte di queste irregolarità erano già state riscontrate e segnalate da ARPA nei controlli effettuati nel 2016 e 2017.

In conclusione non sono rispettati né i parametri qualitativi, né quelli qualitativi. Di queste criticità non c’è alcuna traccia nella relazione tecnica fornita da AMA. Le soluzioni proposte dall’azienda non sono adeguate, anzi risultano peggiorative poiché prevedono l’estensione dell’area di stoccaggio, ma senza averne i requisiti necessari.

Pertanto, l’ARPA esprime un parere negativo alla prosecuzione dell’attività con queste modalità e stabilisce che AMA debba trovare al più presto le soluzioni tecnologiche e gestionali per risolvere queste criticità e che debba diminuire la quantità di rifiuti in entrata.

* * *

Riprende la discussione in assemblea e si chiede a quanti erano presenti alla conferenza dei servizi quale fosse stata la reazione delle istituzioni presenti alla spiegazione dei contenuti della relazione da parte dell’Ing. Tosini,  dirigente dell’Area Ciclo Integrato dei Rifiuti della Regione Lazio.

Maria Teresa Maccarrone: racconta di aver chiesto all’ing Tosini,  di non chiudere la conferenza dei servizi e di non rinnovare l’AIA prima dell’adeguamento dell’impianto stesso alle richieste di ARPA. La risposta della Tosini è stata che la chiusura della conferenza dei servizi avrebbe permesso ad AMA di regolarizzare l’impianto in circa 6 mesi/ 1 anno.

Christian Raimo: sollecita la convocazione di una conferenza stampa per rendere pubblica la relazione dell’ARPA, unitamente all’esito del monitoraggio e la relazione dei vari incontri che sono avvenuti in Comune e Regione. Sostiene che le varie azioni dei prossimi giorni dovranno essere indirizzate all’Ing. Tosini.

Giovanni Caudo: concorda che è necessario diffondere la relazione ARPA ai giornali, ai sindacati, organizzando un’assemblea pubblica, sottolineando che Tosini non può ignorare questa emergenza e decidere da sola, senza ascoltare i cittadini. Convocherà la conferenza stampa per domani primo pomeriggio in Campidoglio (anche all’esterno se necessario). Inoltre, chiederà formalmente a Tosini di essere ricevuto come presidente del III municipio.

Dice anche che la dott.ssa Mazzocchi (ASL) cui ha chiesto di fare l’indagine epidemiologica, vorrebbe i dati del monitoraggio per fare la geolocalizzazione, unendo anche i dati dei medici e dei farmacisti.

Alvise di ASTRA: sottolinea l’importanza di avere un evento organizzato (ad esempio una manifestazione, ma non solo) da diffondere nei vari luoghi, assemblea, presidio, unitamente alle altre informazioni, per coinvolgere e canalizzare di più l’attenzione della gente.

Dal punto di vista operativo ci viene chiesto di preparare una sintesi del documento dell’ARPA, con i dati fondamentali e delle slides utilizzabili per la diffusione in assemblea. Si viene quindi a costituire un Gruppo organizzativo che curerà la produzione delle slides, un nuovo volantino e l’assemblea pubblica. Raimo dice che vorrebbe alzare il livello mediatico coinvolgendo la stampa estera e personaggi noti in Italia. L’idea di Simonetta che suggerisce Mario Tozzi, piace molto a tutti, Raimo proverà a contattarlo e ad organizzare l’evento nell’ambito di “Grande come una Città”.

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Comunicato stampa

L’ Osservatorio Permanente sul Tmb Salario del III Municipio, indice per giovedì 29/11/2018 alle ore 16,30 un presidio statico davanti al Parlamento, Piazza Montecitorio, per consegnare direttamente ai Parlamentari e ai rappresentanti delle Commissioni Ambiente e Ecomafie la relazione dell’Arpa Lazio del 16/11/2018 sul Tmb Salario, che boccia senza appello il funzionamento dell’impianto e ne denuncia i rischi e gli impatti sull’ambiente e le persone. Il Tmb è ormai una emergenza nazionale.

Chiediamo che i parlamentari di tutti gli schieramenti prendano in carico e si facciano portavoce della nostra vertenza.

Osservatorio Permanente sul Tmb Salario

Roma, 27/11/2018

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Lunedì 26 novembre ore 19

Lunedì 26 novembre dalle ore 19 alle ore 20 è convocata la riunione dell’Osservatorio municipale permanente sul TMB presso l’aula Consiliare del III Municipio (piazza Sempione 15), avente come ordine del giorno la convocazione del tavolo TMB da parte dell’Assessore Montanari.

 

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Relazione Arpa 16 novembre 2018

Relazione Arpa 16 novembre 2018

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