Giovanni Caudo: Una festa di popolo ma anche una protesta di popolo che chiede risposte

Giovanni Caudo: UNA FESTA DI POPOLO MA ANCHE UNA PROTESTA DI POPOLO CHE CHIEDE RISPOSTE

Oggi sulla via Salaria un popolo si è riunito per chiedere la chiusura del TMB, eravamo in tantissimi. Una bella festa di popolo, ma nessuno dimentichi che è stata anche una protesta di popolo per ottenere la CHIUSURA DEL TMB DI VIA SALARIA. 
Chiediamo l’istituzione di una UNITÀ DI CRISI con Regione, Comune e AMA per accompagnare alla chiusura l’impianto e gestire la fase di dismissione risolvendo da subito le emissioni dei miasmi che provengono dall’impianto.

FACCIO APPELLO ALLA SINDACA VIRGINIA RAGGI CHE FACCIA SUA QUESTA RICHIESTA E CHE CONVOCHI LEI L’UNITÀ DI CRISI.

E’ stata una bella festa di popolo, la cosa più brutta che può accadere è che le istituzioni la ignorino. Faccio appello alla responsabilità di tutti. E’ dovere delle istituzioni rispondere ai cittadini e alle istituzioni locali.

                                                                                                                                   Giovanni Caudo

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Giovanni Caudo: Manifestazione 6 ottobre 2018

Manifestazione 6 ottobre 2018 ore 15:30

Giovanni Caudo:  “NO TMB, il 6 ottobre dalle 15,30 alle 18,30 tutti insieme davanti all’ingresso dell’impianto, in via Salaria 981, per una manifestazione di popolo.

Sta crescendo l’interesse per questo appuntamento, non era scontato. Tante sono le adesioni spontanee che si stanno manifestando, dai sindacati ai partiti ai tanti cittadini e associazioni (qualcuno direbbe che in tanti ora ci credono). La manifestazione è stata richiesta dai comitati e dai cittadini che hanno partecipato agli incontri dell’Osservatorio Municipale contro il TMB ed è indetta sotto la responsabilità del Presidente del Municipio, ho chiesto io stesso alla questura le autorizzazioni. La manifestazione sarà di tutti, di popolo, e chiunque è ben venuto ma senza vessilli o simboli di partito si potrà manifestare e si potranno utilizzare volantini e striscioni o altri segni e simboli che hanno come tema solo la questione specifica del TMB e del ciclo dei rifiuti.

Il lavoro fatto insieme in queste settimane con l’avvio dell’Osservatorio municipale permanente per la chiusura del TMB è la strada giusta per condurre una vertenza territoriale così difficile e rilevante. Una battaglia con la quale vogliamo affermare il principio della tutela della dignità della vita quotidiana dei cittadini che sono obbligati a subire i miasmi che fuoriescono dall’impianto. Una battaglia che deve però anche denunciare e fare i conti con i rifiuti che si affollano nei cassonetti, per terra, discariche temporanee costellano ormai la nostra città. E’ ora di fare i conti fino in fondo con i malfunzionamenti del servizio di raccolta dei rifiuti, diserbo, spazzamento delle strade che dovrebbe essere fornito dall’AMA e che paghiamo con ben 800 milioni di euro l’anno. A Roma c’è ormai una vera emergenza ambientale. Le esalazioni odorose del TMB sono la punta dell’iceberg di un sistema che ha nel ciclo dei rifiuti il punto più critico della nostra città, una condizione che si trascina ormai da anni ma che negli ultimi due anni e mezzo non ha però trovato una soluzione, anzi è peggiorata. Il TMB di via Salaria di fatto è usato come una discarica di appoggio.

La prima cosa che ci aspettiamo dalle istituzioni non è di dire se ci sono o no gli odori, credeteci, ci sono e ve lo dimostriamo noi. Dal Comune e da AMA ci aspettiamo che si rispetti la data di chiusura dell’impianto, la Montanari ha detto che avverrà nel 2019. Vogliamo la conferma di questa data. L’impianto deve essere chiuso. Ma intanto vogliamo che si smettano da subito le emissioni odorose che fuoriescono dall’impianto. Come l’ARPA ci ha detto e come ha reso pubblico in queste ore, l’impianto ha delle criticità. Si fermi il conferimento o comunque lo si rallenti al massimo per avere una lavorazione che non impatti sulla vita degli abitanti e che garantisca la salute dei lavoratori dell’impianto. Alla Regione chiediamo, come è stato detto in occasione dell’incontro con l’assessore Valeriani, che se ci saranno ragioni per prendere decisioni anche drastiche sul funzionamento dell’impianto, che si prendano.

Sabato prossimo siamo tutti convocati, in questi giorni ho avuto modo di incontrare tanti cittadini che si sono messi a disposizione e un ringraziamento particolare va anche ai parroci e ai volontari di tante parrocchie del municipio che ci stanno aiutando a diffondere la notizia e informare.

La manifestazione riuscirà solo a due condizioni che saremo in tanti e che il giorno dopo i giornali possano raccontare di una manifestazione partecipata, civile ma determinata nel chiedere la chiusura dell’impianto e la fine dei miasmi che impestano l’area e la nostra vita. Il mio appello è che tutti esercitino al massimo il senso di responsabilità.”

Giovanni Caudo

Clicca qui per scaricare e stampare il volantino della manifestazione

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Lunedì 24 settembre ore 17

  • Lunedì 24 settembre ore 17:00

Riunione Osservatorio Permanente sul TMB presso l’aula Consiliare Municipale del III Municipio (piazza Sempione 15), parteciperà l’assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero Massimiliano Valeriani.  

A seguire, il gruppo che sta lavorando all’organizzazione farà il punto sugli aspetti logistici della manifestazione del 6 ottobre p.v.

  • Sabato 6 ottobre ore 16 (orario da confermare)

      MANIFESTAZIONE CONTRO L’IMPIANTO TMB AMA SALARIO

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Verbale del 18/9/2018

In data 18 Settembre 2018 si è tenuta la terza assemblea dell’Osservatorio Permanente sul TMB, alla presenza di almeno centocinquanta persone.

Alle ore 17:30 il Presidente Caudo ha aperto l’assemblea e ha comunicato i primi risultati del monitoraggio della puzza.
Finora sono state raccolte 139 schede, di cui analizzate 93 (67%). In totale sono 1739 registrazioni orarie che vanno dal 14 Luglio al 6 Settembre (per la maggior parte si riferiscono al mese di Agosto).

La media del numero di segnalazioni è 18 a persona.

Il range di intensità delle rilevazioni va da 1 (più basso) a 4 (più alto), l’intensità media rilevata è di 2,6

I quartieri più rappresentati sono Fidene, Villa Spada e Serpentara, ma molte segnalazioni anche da Castel Giubileo, Nuovo Salario, Trieste, Nomentana, addirittura una segnalazione dal Villaggio Olimpico.

L’orario più frequente dipende dalla zona, pomeriggio/sera a Fidene e mattina a Castel Giubileo, con dati molto concordi che dimostrano come la nube malsana segua in maniera “scientifica” le condizioni metereologiche (venti e temperature).

I malesseri accusati più frequentemente sono tipici del contatto con sostanze nocive aeriformi: mal di gola, nausea e vomito, bruciore di gola e occhi, problemi intestinali.

La raccolta dei dati è ancora attiva.

L’elaborazione finale produrrà una geo-rappresentazione cioè una mappatura dei rilevamenti che rappresenti anche intensità e orari. Questa verrà presentata al PM Villani che sta seguendo le indagini a seguito della denuncia per inquinamento ambientale e danno alla salute pubblica. C’è già stato un primo incontro con il PM, che ha apprezzato questo lavoro dicendo che potrà essere utilizzato come elemento importante.

Le istituzioni?

Valeriani (Assessore all’ambiente della Regione Lazio) aveva dato disponibilità a partecipare all’incontro di oggi, ma poi ha dovuto rimandare per impegni istituzionali urgenti E’ stato fissato un nuovo appuntamento per il 24 Settembre alle 17:00 che quindi è la data del nostro prossimo incontro.
Raggi (sindaca) ha dato disponibilità a partecipare ma di fatto non c’è una data fissata, è una dilazione continua.

Montanari (Assessore all’ambiente Comune di Roma) non ha dato nessuna disponibilità. .

Il 12 settembre scorso c’è stata anche una riunione sull’ordine pubblico. ARPA ha aderito alla richiesta di mettere la questione TMB nell’ordine del giorno durante l’osservatorio sull’ordine pubblico, alla presenza del vice prefetto polizia, carabinieri, vigili del fuoco, rappresentanti/dirigenti AMA. Non era presente la ASL, che è stata incontrata separatamente.

Perché ordine pubblico? Per il pericolo concreto di incendi, 3000 tonnellate di spazzatura indifferenziata al giorno cosa possono generare; il dato di fatto è che le persone sono esasperate e potrebbero compiere gesti sconsiderati e poi la volontà di organizzare una manifestazione per la quale a breve verrà chiesta autorizzazione.

Inoltre sono stati illustrati i risultati ottenuti finora sul monitoraggio.
Sembra assurdo che alcune istituzioni ancora ignorino o ridimensionino il problema, ma è così. L’altra volta c’era una madre che ha raccontato del figlio morto di tumore, e che si lamentava della puzza mentre era a letto moribondo – lei ha deciso di mandare a vivere all’estero l’altro figlio. Ieri c’era una signora esasperata che minacciava di darsi fuoco. E poi le persone che dicono che si stanno ammalando, soltanto ieri c’erano due persone che raccontavano che gli hanno diagnosticato un tumore alla gola, ci sono molti casi di anemia.

Caudo ha ricordato due punti fondamentali:

1) che negli ultimi anni tutti gli impianti hanno visto una riduzione delle quantità lavorate, tranne il TMB salario che le ha aumentate. Da 390 tonnellate al giorno a 512 tonnellate al giorno, di media. Mentre gli altri impianti diminuivano.

2) la chiusura più volte annunciata a voce dall’amministrazione comunale per il 2019 non trova riscontro in nessun documento ufficiale per cui si chiede una formalizzazione in tal senso. Nel piano industriale di AMA è programmata la conversione del TMB salario in fabbrica dei materiali, quindi non una vera chiusura e questi sono documenti ben ufficiali!

Per questo la manifestazione che è stata decisa per il 6 ottobre sarà importante. Il tema deve essere portato all’opinione pubblica perché questo dà forza alla causa penale che stiamo cercando di intentare. Bisogna fare un volantino chiaro ed efficace. La battaglia deve incentrarsi sul tema ambientale, per il diritto di respirare. I negozi chiudono, le case valgono la metà (un appartamento messo in vendita per 200mila euro è stato venduto a 70 mila, il che vuol dire aver buttato una vita di lavoro). I bambini e gli anziani sono i più fragili e i più colpiti: anziani allettati che non possono nemmeno aprire le finestre, bambini che non possono giocare in giardino o invitare un amico a casa.
È importante organizzare bene la comunicazione con volantinaggio, buchettaggio, porta a porta, dividendo il territorio in zone coperte da gruppi specifici, ripetendo più volte. Occorre attivare un sito web con le principali informazioni sull’osservatorio, sul funzionamento del TMB, sulle azioni già intraprese e quelle che si stanno organizzando. In questo momento dobbiamo concentrarci sulla organizzazione, comunicazione e l’incontro con Valeriani, formando un gruppo ristretto che deve preparare delle domande mirate e sostanziate da documentazione.
Gli interventi delle persone erano in molti casi esasperati.

P. Bernardini vorrebbe che più che parlare di puzza si parlasse di tossicità, si sentono anche odori chimici. Sostiene che il TMB è abusivo perché hanno aumentato il suo utilizzo rispetto a quanto detto inizialmente, ce lo hanno propinato alla chetichella.

T. Messidoro si sta impegnando molto con la informazione delle persone che nella sua zona ancora non conoscono il problema (via Vaglia), e si chiedono perché questa puzza. E’ disponibile ad aiutare.

Marcello dice che in passato si sono fatte tante manifestazioni e si è provato anche a sforare i confini autorizzati, ma ci sono stati interventi della polizia e la gente ha ancora paura, quindi attenzione a non rischiare troppo.

M.T. Fonte è una pediatra e sottolinea la questione di salute pubblica e in particolare dei bambini. Lei ha osservato un aumento di incidenza di certi sintomi collegati ad esposizione acuta (principalmente respiratori) ma bisogna valutare anche l’esposizione a lungo termine (tumori), magari facendo riferimento a indagini epidemiologiche eseguite in siti analoghi, tipo Malagrotta. E’ importante sensibilizzare e coinvolgere i pediatri, i vertici della ASL e chiede aiuto a Caudo come istituzione in grado di suscitare un’attenzione maggiore di quello che può fare lei come singola cittadina. E Caudo può solo rispondere che ci sono già contatti con la ASL in merito, ma sono studi lunghi. Nell’immediato dobbiamo fare opera di sensibilizzazione, anche nelle scuole. Aggiunge che sono disponibili a partecipare alla manifestazione anche tutti i sindacati.

G. Lourier ieri mattina era dal garante per l’infanzia insieme a Maria Teresa M. e parlando anche con gli altri partecipanti hanno pensato che il 6 Ottobre potrebbe essere una buona data anche in base al calendario calcistico. Secondo lui il sabato è meglio per avere più partecipazione, in base anche ai riscontri che ha avuto dalla gente.

P. Colarieti è l’avvocato che fa parte del comitato di quartiere Fidene e che ha presentato la denuncia con 1300 firme. Dice che il PM sta indagando bene, ma ha bisogno di aiuto perché si trova tra due fuochi: da una parte ci sono i nostri diritti, ma dall’altra c’è il problema dei rifiuti a Roma e chiudere il TMB avrebbe ripercussioni sulla gestione di tutta la città. Quindi è importantissimo far vedere che siamo tanti per far pendere la bilancia a nostro favore. Inoltre dice che la strada della magistratura è nuova e più forte di quella politica, è un reato molto grave che prevede anche il carcere quindi potrebbe indurre i responsabili a optare per il ravvedimento operoso e disporre la chiusura dell’impianto

Valerio è un giornalista che si occupa del problema da qualche anno. Ribadisce l’importanza del volantino che deve essere fatto bene. Inoltre anche del fatto che si debba parlare di salute non di puzza. Propone di organizzare una conferenza stampa per presentare i risultati del monitoraggio Per la manifestazione pensa che si debba organizzare molto bene, in più tempo, creare un logo, fare striscioni ad arte. Concorda con la scelta del sabato. Apprezza l’aiuto del III municipio per quanto riguarda gli aspetti istituzionali, ma pensa che i cittadini devono avere il ruolo maggiore, più protagonismo. Bisogna organizzarsi bene e coinvolgere associazioni, ecc.

Verdiana fa parte della collettività Astra e laboratorio Puzzle. Da due anni seguono il caso e vogliono dare il loro contributo per sensibilizzare la gente e pubblicizzare l’evento, anche per quanto riguarda la parte grafica, il volantinaggio, incontri informativi, cene di autofinanziamento, bandiere, ecc. Dice che per organizzare bene ci vuole tempo.
Bisogna trovare dei testimonial, fare il sito, coinvolgere la stampa, fare dei gruppi di lavoro, ecc.

Simona F. del comitato di Fidene, legge un messaggio del parroco che non è potuto intervenire e che propone di fare uno studio epidemiologico con l’ISS. Lui vede che sono aumentati i funerali sotto i 70 anni e i tumori, soprattutto alla gola. Anche il parroco ha un tumore alla gola. Letto il messaggio, lei prosegue che vuole chiedere a Valeriani la revoca dell’AIA, approfittando anche del fatto che è attualmente in revisione. Sostiene che la salute è importantissima, ma anche la puzza abbassa enormemente la qualità della vita, è una violenza sui cittadini che devono subire l’inefficienza dell’AMA.

Daniele del comitato di Villa Spada dice che da anni girano per tutte le istituzioni ma senza risultati. Bisogna potenziare la comunicazione. Nella sera stessa della riunione hanno organizzato e fatto un incontro con gli abitanti del quartiere per promuovere l’osservatorio e la manifestazione.

Caudo ricorda che il 28 Settembre il TGR Lazio sarà davanti al TMB alle ore 7:00 per l’edizione delle ore 7:30. Chiede la nostra presenza per pubblicizzare la manifestazione.

Adriano del comitato di Villa Spada, dice che da troppo tempo sta andando avanti questa storia, dal 2011, però vede che la gente sta aumentando. P. Brusco del comitato di Fidene, dice che hanno chiesto tante volte autorizzazione a via Salaria ma mai concessa.

A. Bresin chiede se il municipio può contribuire anche economicamente alla produzione del materiale informativo. Inoltre concorda sulla gravità anche della puzza, non solo della salute. Per il problema della salute, oltre alla descrizione dei sintomi sarebbe utile associarli a cause specifiche, con analisi chimiche fatte non solo dall’ARPA che potrebbe essere condizionata. Il PM le può richiedere? Fanno parte dell’indagine?

Caudo risponde che il budget del municipio attualmente è zero, però per i volantini hanno già fatto e continueranno a fare. Per le analisi, ritiene che non siano necessarie perché esiste un termine giuridico (che io non ricordo) che si basa sulla supposizione ragionevole di un nesso causale, talmente ovvia che non necessita di dimostrazione certa.

V. Angelucci dice che per indagini sulla salute ci vogliono tempi lunghi, almeno 10 anni però si può fare un’analogia con esempi simili tipo Malagrotta.

F. Amadori dice che dobbiamo fare presto, iniziare subito con il gruppo di lavoro, organizzare una strategia unica per tutti, dividendoci le zone. Sono utili i consigli di chi è più esperto in queste cose.

Simonetta A. del comitato Nuovo Salario è disponibile per organizzare e chiede a Caudo se si può fare una circolare ufficiale per le scuole, coinvolgere i presidi delle scuole, i medici di base, gli amministratori di condominio. Ada da tanti anni fa manifestazioni in maniera pacifica, propone di andare con un girasole in mano.

(Grazie a A. Bresin per la redazione del verbale da cui è stata tratta questa sintesi)

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Il TMB Salario è una “bomba” tra case e uffici: la protesta va oltre il III municipio“ – 7/09/2018 Romatoday

Il TMB Salario è una "bomba" tra case e uffici: la protesta va oltre il III municipioMiasmi quotidiani nonostante i profumatori di Ama per mitigare le emissioni odorigene: intorno al TMB Salario, l’impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti, crescono disagi, preoccupazioni e ira. Il fetore invade i quartieri limitrofi allo stabilimento: da Castel Giubileo a Villa Spada, passando per Fidene, Serpentara, Colle Salario ma anche la zona di Piazza Vescovio in Municipio II e quella di Saxa Rubra in XV.

Miasmi infernali dal TMB Salario

Una scia di odori nauseabondi che dal 2011 tiene in ostaggio un intero quadrante, 40mila residenti costretti a tapparsi in casa per non sentire quel tanfo tanto insistente “che – raccontano gli abitanti di quelle zone – scatena mal di gola, nausea, bruciore a gola e occhi, problemi intestinali”. 

Una questione ambientale, di salute pubblica e sociale con pure il tessuto economico dell’area in lento decadimento: abitazioni svalutate, attività commerciali che faticano a resistere tra crisi e puzza infernale.

Una vera e propria “bomba”, così lo avevano definito i sindacalisti dei lavoratori Ama, nel bel mezzo di case, uffici e scuole: li, ad appena 150 metri in linea d’aria da finestre e cortile di un asilo nido, si lavora in condizioni pessime tra impianto oltremodo pieno e rifiuti difficili da smaltire in tempi rapidi. Tonnellate di immondizia depositate nelle vasche e lavorate anche mesi dopo con gli odori sprigionati ben più forti e insistenti.